Oggi abbiamo diverse definizioni e tipologie di famiglie, ma resta un nodo comune tra esse: la famiglia è un sistema, e come tale risponde alle regole di appartenenza, ordine ed equilibrio tra i membri. Nessuno va escluso dalla famiglia (appartenenza). I più grandi restano più grandi e i piccoli più piccoli, i ruoli non possono essere invertiti e dunque un figlio non può fare da genitore al proprio genitore (ordine). Ogni membro della famiglia deve e può avere uno scambio armonico e continuo con ciascun altro membro (equilibrio).
Quando una o più di queste regole fondamentali di ogni sistema viene violata, iniziano problemi.
Considero la consulenza, la psicoterapia e la psico-promozione familiare capaci di attivare cambiamenti più profondi rispetto a quanto avviene a livello individuale, perché è il sistema stesso a trovare le proprie risorse e a usarle per il benessere dei suoi componenti. Nella maggior parte dei casi, ma mi spingerei a dire tutti, quando un singolo esprime un disagio, a qualunque livello e di qualunque tipo, si sta facendo portavoce di un disagio più profondo che coinvolge l’intero sistema. Un esempio tra tutti: un bambino o un giovane che si “ammala” di ansia e attacchi di panico per tenere insieme i propri genitori.
Se sono tutti i membri del sistema a prendere in carico e a riconoscere il problema, essi stessi diventano la soluzione allo stesso. Perché ogni sistema ha risorse e limiti, e può usare le prime per superare i secondi.
Credo talmente tanto nel potere del sistema e del contesto familiare, che la prima cosa che chiedo a un singolo che viene in terapia è di parlarmi dei suoi famigliari a livello trigenerazionale (nonni-genitori-figli) e tengo in mente le vicissitudini familiari in ogni incontro.
Avere la possibilità di dedicarsi un percorso con tutti i membri della propria famiglia attiva mutamenti profondi in ogni membro, apre la possibilità di rompere dinamiche cristallizzate, di dar senso a sintomi incistati e di vedere il problema che il nucleo familiare porta come risorsa di cambiamento.
Il percorso familiare è diverso da quello individuale soprattutto per i tempi di incontro con lo psicoterapeuta, maggiormente dilatati nel tempo rispetto al classico incontro settimanale.
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Dopo un primo incontro di valutazione iniziale (della vostra famiglia di me e io delle domande che portate), decideremo se iniziare questo percorso insieme.