Caro Visitatore,
ho letto Visti dalla meta siamo tutti ultimi, di Francesca Picone.
Inizio a parlartene citando una particolarità. Quando l’autrice me l’ha inviato per la recensione, mi ha scritto: quanto a scelta linguistica e facilità di lettura so che non ho avuto nessuna pietà per il lettore (ma ho dovuto farlo, la storia stessa lo richiedeva), può darsi che imprecherai e deciderai di non leggerlo perché non è di facile lettura, tutt’altro.
Mi ha incuriosito non poco questo mettere le mani avanti, questo ritenere che il proprio libro non fosse per tutti, ma per selezionati, quanto a complessità linguistica e fruibilità. In effetti, non è un libro per tutti, ma è certamente un bellissimo testo.
L’autrice ha fatto una scelta che sicuramente non la premierà nelle vendite, ma è riuscita a creare un piccolo capolavoro, che narra uno spaccato, oserei dire, periferico, misero, e tuttavia pregno di umanità. Ha scelto come contesto quello che Foucault chiama spazio estimo, e lo ha reso centrale nella sua trattazione.
Un linguaggio complesso, per entrare nella complessità dell’altro, nella sua profondità.
Sono onesto, più volte è capitato di perdermi nel testo di Francesca Picone, di dover tornare indietro per ritrovarmi nella lettura. Ma questo libro ha un enorme pregio: una capacità magnetica, data dalla storia narrata, e da un linguaggio che, sì, è difficoltoso, ma non è mai “esaltato”. C’è una grande umiltà che trapela dalle scelte linguistiche dell’autrice, che non appare mai pretenziosa o arzigogolata.
Quindi, mi permetto di ribaltare la premessa fattami dall’autrice: non si può dire che non sia un testo per tutti. Probabilmente non tutti i lettori sono per questo testo. Come non tutti possono leggere i Malavoglia. E, se al giorno d’oggi presumibilmente non la premierà per le vendite, certamente la premierà per qualità di critica.
E a fronte di tanti che prendono la penna e si improvvisano scrittori, una qualità superiore, in questo mondo letterario in crisi, ci voleva proprio.
Consigliata la lettura, sempre che tu sia il lettore adatto al libro 😉
Giovanni Garufi Bozza
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