Caro Visitatore,
Oggi ti parlo di Nora e il bacio di Giuda, dell’amica e autrice Monica Portiero.
Perth, Scozia. Nora è una giovane studentessa e scrittrice emergente alle prese con l’intrigante storia di fantasmi che costituirà il corpo del suo primo romanzo. La vita le frana improvvisamente sulle spalle quando i suoi genitori muoiono in un terribile incidente d’auto. Da quel momento in poi, tutto precipita: il rapporto già precario con sua sorella Lillian, la presenza inquietante della famiglia della sorella nel suo cottage, le difficoltà economiche. Il destino, tuttavia, non è ancora stanco di giocare con lei: presto emergerà, dall’oscurità del passato, un terribile segreto di famiglia che stravolgerà per sempre la sua esistenza.
È un testo, rivestito da una copertina molto accattivante, che scorre sotto gli occhi, tenendo alto l’interesse del lettore. Con un buon gioco di passaggio dalla prima alla terza persona, intreccia due storie distinte e complementari, che permettono all’autrice di dosare reale e irreale, rendendo entrambi credibili.
Ho notato una differenza di stile nel passaggio dalla prima alla terza persona. In quest’ultimo Monica dimostra maggiore dimestichezza, mentre la prima persona scende un po’ di livello, con un’eccessiva presenza di punti esclamativi e di frasi brevi, povere di subordinate e costruzioni più audaci. A onor del vero, da un lato considero più complessa la prima persona singolare, specie se utilizzata per descrivere un altro diverso da noi. Quantomeno, la stesura di Alina mi ha dimostrato la complessità di questa posizione. Dall’altro lato, ho piacevolmente notato come la tendenza a usare punti esclamativi e frasi brevi si inverta man mano che si va verso le ultime pagine.
La storia, anzi, le due storie complementari, sono interessanti e accattivanti. In entrambe dominano, in modo diverso, il mistero, la suspance e il tradimento.
Avrei curato maggiormente la storia di Caterina, descritta in prima persona, arricchendola di particolari sul finale e non risolvendola in un modo che mi è sembrato leggermente sbrigativo.
C’è la giusta attenzione alle emozioni dei personaggi e al loro linguaggio corporeo.
Altrettanti complimenti vanno a Silvia Devitofrancesco, autrice di un racconto breve, Sola, posto a mo’ di cammeo a fine libro. Anch’esso ha come nucleo centrale il tradimento. Ben elaborato in poche pagine, con uno stile elegante e d’effetto.
Ho un quesito però da porre a Monica, una sorta di provocazione, che nasce da una sensazione di assenza provata nel corso della lettura. Mi sono interrogato su questa sensazione, su cosa mancasse al testo, comprendendo che, dopo aver letto altri libri di Monica precedenti a questo, mi aspettavo una sorta di fase due della sua scrittura, un’ulteriore elaborazione del suo stile, una “complessificazione”, che non ho notato. Mi sarei aspettato più metafore, un maggiore gioco con le parole.*
Diverso è scrivere Vado a letto stanco morto, piuttosto che lascio che questo giaciglio conduca le mie stanche membra a una nuova aurora. Il concetto è lo stesso, ma cambia la forma. La prima è di chi è autore, la seconda è propria dello scrittore. Non basta una bella storia con un buon messaggio per il lettore, serve saper tessere le parole assieme ad arte. Talvolta verrà d’istinto, talvolta andrà cercato, e il blocco dello scrittore sarà per la forma e non già per il contenuto. E qui la provocazione per Monica, l’invito a entrare nella fase due del suo scrivere, perché sono certo che abbia il talento per farlo, perché in alcuni passaggi del romanzo ha dimostrato di avere delle capacità che devono ancora esplodere, come pure conosco la sua passione per la lettura che è il motore base per camminare in questa direzione.
In attesa del prossimo romanzo, da fase due, buona lettura di Nora e il bacio di Giuda.
* Ho poi parlato con l’autrice in merito a questo quesito, scoprendo che Nora e il bacio di Giuda è stato scritto antecedentemente agli altri romanzi, tenuto nel cassetto per diverso tempo e poi pubblicato dopo gli altri. Lo riporto per dovere di cronaca e per giusta smentita di quanto da me opinato 😀