Caro Visitatore,
Oggi commento un libro la cui lettura mi ha entusiasmato, Domani non sarò qui, di Giulio Messina, Marsilio Editore.
Nel corso di un’estate che sembra senza fine, Lorenzo, brillante ventiquattrenne romano neolaureato in economia, esplora la periferia della città, cominciando un viaggio di violenza e sesso in cui lo condurrà Diana, transessuale colombiana e prostituta conosciuta una notte sulla strada. Tra il ragazzo, proveniente dalla Roma borghese, e la sudamericana nascerà un’attrazione fisica e un ambiguo rapporto d’amore, che porterà Lorenzo alla scoperta di un mondo a lui finora sconosciuto, un’isola dentro la città, popolata da sfruttatori, piccoli criminali, spacciatori, travestiti, poliziotti corrotti, clienti cocainomani, prostitute, in cui ogni perversione sembra potersi realizzare. Un’esperienza che metterà a rischio i progetti di carriera accademica del protagonista, le sue amicizie, il legame con i genitori e con la sua ragazza, le certezze su cui aveva basato tutta la sua vita. In bilico tra due realtà tanto diverse e incompatibili, Lorenzo arriverà al fondo di una personale discesa agli inferi, psicologica e fisica, e sperimenterà la lacerante condizione di una resa incondizionata , prima di provare a riemergere tornando nei luoghi della sua infanzia, alla ricerca di un’identità e un posto nel mondo che parevano smarriti per sempre.
Partiamo dal come, per poi passare al cosa, perché se è importante cosa si narra lo è molto di più il come lo si racconta e Domani non sarò qui è uno di quei libri talmente ben scritti che a fine lettura ti ritrovi ad aver sottolineato una marea di passaggi, sensazioni, parole, metafore, che vorresti incamerare e rendere stilisticamente tue.
Ciò che leggerai è chiaramente il risultano di uno sforzo di ricerca semantica senza eguali, in cui ogni periodo, parola, persino congiunzione, è incastonata ad arte, al punto che probabilmente Messina avrà passato giornate intere sulle singole parole. La risultante è un testo agile, di facile lettura eppure impressionante per la potenza dello stile.
E veniamo al narrato. Domani non sarò qui prende per mano e accompagna nell’underground romano, tra la prostituzione transessuale, tra le vite disfatte dei personaggi, tra le emozioni sottese, contenute fino ad esplodere.
Non sarà un viaggio facile, occorre voler capire, avere il pelo sullo stomaco per sopportare la crudezza umana, la disperazione dei vuoti, persino la pedofilia. Il protagonista traballa, ti porta a zonzo, apparentemente senza meta. Ma il narratore saprà cullarti con una delicatezza delle parole, che non credo coglierai subito.
Emotivamente, socialmente, umanamente e stilisticamente questo libro mi ha regalato tanto. E a fine lettura, tanto ancora potrò regalarmi ripensando alla storia e allo stile, riprendendolo in mano e sfogliandolo.
Perché Domani non sarò qui è un’opera d’arte da rimirare da più sfaccettature.
Ai tanti che si fanno vanto di essere autori arrivando a fregiarsi del titolo di scrittori su Facebook o ovunque possono ne consiglio la lettura: lo stile di questo libro rappresenta esattamente la differenza tra ciò che siamo come autori e ciò che possiamo diventare. E un ragazzo dell’87, Giulio Messina, ci può insegnare molto.