il libro che vado a presentarti oggi si intitola Occhi di cielo & stelle, di Nadia Nunzi.
“Occhi di Cielo&stelle” è un racconto che ha, come protagonisti, una ragazza molto giovane ed un anziano signore.
Due persone apparentemente molto diverse tra loro ma legate da una stessa passione per la scrittura.
Si incontrano in chat per caso, con due nomignoli insoliti , che sembrano incastrarsi alla perfezione.
Si conoscono solo nel virtuale, dove sono celati dall’ombra dell’ambiguità solita di quel contesto e non si scoprono mai più di tanto, fino ad arrivare a perdersi definitivamente.
E’ un testo semplice che parla dell’enigmatico mondo virtuale.
Di quello che riesce a compiere la nostra immaginazione, portandoci a riflettere, ma anche della distrazione che un corpo può darci se affiancato alle parole.
Ho conosciuto per caso questa autrice sui social network e ne è nato uno bellissimo scambio, con una recensione “al buio”, come mi piace chiamarla: leggersi reciprocamente, per poi scrivere una recensione e inviarla nello stesso identico giorno, senza anticipare nulla, in modo da garantire l’oggettività della valutazione e non dipendere emotivamente dal giudizio dell’altro. In questo tipo di recensioni può accadere tranquillamente che uno dei due stronchi il romanzo dell’altro, pur ricevendo lodi.
Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, dunque, non ho idea di cosa penserà Nadia di Selvaggia, i Chiaroscuri di Personalità, e francamente non mi interessa, perché questa formula di scambio mi dà piena libertà di giudizio come lettore. Provala, caro Visitatore, fa uscire da tanta finzione e dal mercimonio che si crea nell’io recensisco te, tu me, volemose bene.
Vanno portati avanti solo i romanzi che meritano, per quelli che non meritano ci sia l’oblio, perché solo così i romanzi che valgono possono andare avanti.
Questa premessa per parlarti del libro di Nadia Nunzi, e ad essa aggiungerò un detto, antico quanto Confucio: Di tre individui che mi passano accanto, uno potrebbe essere il mio maestro. Oggi, sinceramente, ho trovato una maestra.
Sì, perché è quello che ho pensato leggendo Occhi di cielo & stelle. Sai che spesso valuto negativamente i romanzi, sono un lettore puntiglioso e cerco anche il pelo nell’uovo, oggi mi sento di chinare il capo e fare chapeau! a Nadia, perché a parte due piccole critiche, è un romanzo breve che, per come è scritto, mi ha lasciato senza fiato.
Immagini accattivanti, metafore stupende e una vera e propria poesia in prosa, a cui va aggiunta una sintonizzazione sulle emozioni davvero accattivante. Il racconto di Nadia ha tutti gli ingredienti che mi fanno gustare un racconto.
E’ una storia a tratti malinconica, ma scritta con una leggerezza e una poetica disarmante, mi è molto piaciuto come Nadia abbia creato un vero e proprio continuum tra l’anima e il corpo dei protagonisti, corpo percepibile (come nel caso della giovane Nives) o corpo immaginato, come nel caso dell’anziano scrittore che si palesa solo in chat. Un continuum che dona una visione a trecentosessanta gradi dei personaggi, senza trascurare nulla.
E, spesso, accade che un’emozione o sensazione non sia citata direttamente, ma passi attraverso una meravigliosa metafora, in cui Nadia Nunzi dimostra di padroneggiare con grande facilità le parole, cucendole insieme e donandole al lettore, che viene dolcemente accarezzato dal risultato. Una melodia che mi ha stupito e che non sembra essere costruita e artificiale, sembra che le parole siano nate già disposte in quelle metafore e in questa melodia e si siano naturalmente poggiate sul foglio, a beneficio del lettore.
Ecco perché considero Nadia una maestra, se imparerò mai a scrivere come lei, avrò raggiunto un eccellente risultato.
E una battuta lasciamela fare: scrivendoci su facebook mi ha confessato che questo romanzo è stato scritto in giovane età ed è una prova per lei, per capire se il suo stile piace o meno. Nel frattempo sta scrivendo un’opera che sente maggiormente sua. Se questa è una prova, figuriamoci cosa sarà il suo vero romanzo! 😉
Molto accattivante lo sconosciuto scrittore, che Nives si ritrova in chat. Un autore famoso, di cui non si dice il nome, potrebbe essere chiunque, che dopo il tanto successo si gode ora la compagnia della sua solitudine. Malinconico anche lui, come la protagonista: Cibarti delle mie idee rischia di renderti cinerea e il grigio è un colore che non si addice ad una ragazza. Ma Nives cinerea lo è già, chiusa nel suo mondo di parole, poco socievole, a tratti bipolare, ma capace, grazie all’astuzia narrativa di Nadia, di entrare subito in sintonia emotiva con il lettore, che non riesce a non provare simpatia (sympatheia, soffrire insieme) per lei.
Ti ho anticipato due piccole critiche (sì lo so, sono puntiglioso e quelle non mancano mai). Non mi è piaciuto il titolo né mi ha attirato la copertina. Come sai, valuto sempre un romanzo a partire da questi due elementi, immaginandomi in una libreria a percorrere con lo sguardo i libri. Probabilmente, trovandomelo davanti sarei passato oltre, perdendomi una storia che vale la pena leggere, per i motivi che ti ho già citato.
La copertina appare un po’ infantile mentre il titolo non rende giustizia alla bravura di Nadia né rende conto del contenuto.
Bene, e che ora, in questa valutazione al buio, stronchi pure il mio romanzo o lo valuti in positivo. Mi interessa essere più lettore che autore, ho letto un romanzo piacevole che mi ha fatto vibrare per come è scritto, e dal suo dono posso solo apprendere.
Consigliata la lettura, a 1,49 euro su Amazon.