riprendo finalmente a curare un poco la sezione del sito dedicata ai grandi classici della letteratura, condividendo con te uno dei libri più famosi di Arthur Schnitzler, Doppio Sogno. Dopo aver letto mesi fa Il Ritorno di Casanova e averlo regalato agli iscritti alla mia newsletter, questo romanzo mi ha attirato come una calamita.
Ed ecco che arriverà la prossima settimana in regalo, tramite newsletter. Perché i bei libri si regalano, sempre! 😉 Per iscriverti, puoi utilizzare il form sulla destra, e sappi che finora ti sei perso tutti questi romanzi.
Il titolo originale del romanzo di Schnitzler, che ispirò Eyes Wide Shut di Kubrick, è Traumnovelle (Novella del sogno). E’ un testo che porta con sé la domanda: qual’è il confine tra sogno e realtà? E in questa dimensione di confine, Eros e Thanathos convivono in un’alleanza inaspettata, non sono antagonisti, ma appaiono quasi come amanti clandestini.
Pensa che Freud, in un carteggio avuto con Schnitzler, gli chiese come avesse potuto acquisire, nella sua letteratura, conoscenze che a lui stesso erano costate anni di studio e di ricerca sui pazienti.
E’ la storia di Fridolin, medico all’apice della sua carriera, che ha una bella moglie, Albertine, una casa, una domestica, una figlia. Fridolin ha tutto, ma sembra vivere nell’eterna insoddisfazione, arrivando più volte a toccare il tradimento per poi tirarsi indietro all’ultimo momento, quasi attuasse una continua guerra con sé stesso, una lotta tra pulsioni e razionalità, una lotta con il suo doppio.
Simile a un Thomas mancato dell’insostenibile leggerezza dell’essere (di Kundera), che pur la moglie la tradiva e tanto, Fridolin vive in una dimensione di profonda insoddisfazione: in ogni donna, credimi, anche se può sembrare una frase fatta, in ogni donna che mi è parso d’amare ho sempre cercato soltanto te. Ne sono certo più di quanto tu possa comprendere, Albertine. Donne sognate o incontrate in un breve attimo, donne appena sfiorate, Fridolin tradisce costantemente con il pensiero, ma non cede con il corpo, quasi a cercare l’amore perfetto (quello con Albertine, che pur ha accanto).
E in questo status di cose, inizia la notte centrale del romanzo, quella che lo porterà alla famosa festa in maschera segreta, dove il doppio trionfa, dove Eros e Thanatos girano per le sale indisturbati, abbracciati come due amanti, dove ognuno cela la sua identità, al sua vita, il suo essere, la sua parte umana, facendo trionfare la pulsione di vita e di morte, sublimate dal quotidiano. Chiunque siano, signori, loro conducono in ogni caso un’altra esistenza oltre a questa. Ma io non recito commedie, nemmeno qui, e se finora sono stato costretto a farlo, adesso abbandono la parte. Sento i essermi imbattuto in un destino che non ha più nulla da spartire con questa mascherata.
E ancora: Anche se ciascuna di esse conduceva una seconda vita, per così dire borghese, accanto a quella, che era appunto una vita da prostituta.La notte centrale termina con un sogno di Albertine, dove ella tradisce Fridolin davanti ai suoi occhi, mentre lui è soggetto a terribili torture. Questo sogno apre nel marito aspirante traditore una ferita narcisistica profonda, che lo spinge a desiderare ancora di più la dissolutezza: condurre una sorta di doppia vita, essere da un lato il medico capace e padre di famiglia, affidabile, dal brillante avvenire, e dall’altro un libertino, un seduttore, un cinico che giocava con le persone, uomini e donne, seguendo il proprio capriccio: in quel momento tutto ciò gli parve assolutamente delizioso, e la cosa più deliziosa era che in seguito, quando Albertine già da tempo fosse tornata a cullarsi di una tranquilla vita coniugale e famigliare, lui le avrebbe confessato con un freddo sorriso tutte le sue colpe, ripagandola così dell’amarezza e del disonore che gli aveva arrecato in sogno.
Ed ecco che poi i piani iniziano a confondersi. Fridolin utilizzerà il giorno per cercare le protagoniste della sua notte, trovando delle dissonanze, vivendo il sogni di Albertine come tradimento reale. Realtà e irrealtà, notte e giorno, sogno e veglia vanno a confondersi l’uno nell’altro in un doppio che farà interrogare il lettore anche dopo aver chiuso il libro.
Non aggiungo altro, ho accennato al nucleo centrale per farti gustare i particolari di questo splendido lavoro di Arthur Schnitzler, che ha al suo centro la doppiezza dell’animo umano, con una buona dose di aspirato narcisismo del protagonista.
Arriverà tramite newsletter a breve, iscriviti, se non l’hai già fatto.
Buona lettura, e felici sogni 😉