ci sono dei momenti in cui devi cedere il passo, e lasciare che parli chi ha più parole di te.
Spesso tra i post di questo blog, ho cercato di esprimere come considerassi lo scrivere un mettersi in relazione. Spesso l’ho fatto come critica, nel vedere tanti scrittori condividere in modo quasi ossessivo compulsivo i link del proprio romanzo, senza minimamente considerare quelli degli altri, nella presunzione che bastasse mettere informazioni sul proprio scritto, per avere centinaia di lettori.
Ho cercato di dare l’esempio, condividendo le interviste e le recensioni che costruivo per gli altri, praticamente riducendo lo spazio per i post dedicati al mio libro a una condivisione al mese (a volte due o tre…). E anche in quel caso, ho preferito spesso lasciar parlare le recensioni, più che fare una sterile condivisione del romanzo.
Ho poi cercato di dare un consiglio positivo, ribadendo che scrivere è essere in relazione, che il fatto di aver pubblicato non mette qualcuno sopra all’altro. Si condivide qualcosa di proprio, lo si deve fare con estrema umiltà, e lo si può fare solo se prima di tutto si è lettori aperti e curiosi; se prima di pubblicare un post sul proprio romanzo, si dà spazio agli altri da cui si può crescere e apprendere.
Ma mai avevo trovato delle parole così belle sui fogli bianchi che tanto amiamo, che ci mettono in relazione con chi ci legge, e con chi scrive per noi, per renderci lettori appassionati.
Stavo scrivendo un articolo stasera. Ho rinunciato quando mi è arrivato l’avviso di un post sul blog di Cetta De Luca. L’ho aperto e sono rimasto a bocca aperta: sembra scritto di getto, in modo spontaneo, le parole le sono uscite come d’incanto dalla tastiera.
E stasera lascio parlare lei. Mi chiederai, visitatore: potevi semplicemente condividerlo su facebook, no?
No, si sarebbe perso nei migliaia di post condivisi giornalmente.
Preferisco tenerlo in evidenza, per tutta la settimana sul mio blog, dove la traccia è più lenta a sparire, perché queste parole lo meritano. Sono in partenza per un viaggio, e non tornerò prima di sabato.
Ciò che lascerò su questo blog, per tutto questo periodo, sono le parole di Cetta de Luca, che puoi trovare cliccando qui. L’articolo si intitola: Ma un libro, in fondo, cos’è?
Sono il regalo più bello che posso fare a ogni scrittore e lettore, le parole che avrei voluto scrivere, ma che non mi sono mai uscite dalla tastiera. Sono le parole che mi emozionano e mi convincono sempre di più a mettermi in relazione con chi ama la scrittura, come lettore e come scrittore.
Grazie Cetta!
Un Abbraccio!
Giovanni grazie. Perché anche questo tuo articolo l’hai scritto di getto. Con tutta la passione che hai. E la meraviglia…
Ho letto con molto interesse e la penso esattamente allo stesso modo.
Grazie di aver condiviso il pensiero di molte persone,
Cinzia Pizzo