oggi voglio presentarti il romanzo di esordio di Gavino Ortu.
Recentemente mi ha scritto, in risposta alla mia newsletter: Ti aggiorno sulle attività di Nuragico. La presentazione a Pisa è stata molto bella. Alessandro Vizzino è stato molto contento. L’ospite a sorpresa che ha partecipato è il presidente dell’ass. soci unicoop Firenze, che ha promesso di concedermi una sala conferenze della coop per una nuova presentazione, a cui, spero parteciperanno tutti i soci
coop invitati, e visto che sono tanti, ho pensato di coinvolgere anche altri autori toscani qui nei paraggi. Speriamo che la coop accetti.
Si sta muovendo più che bene, il caro Gavino. Ovviamente gli faccio un immenso in bocca al lupo.
Chi è l’autore?
Nato a Sassari nel 1977.
Ha iniziato a esercitarsi con la scrittura fin da bambino, quando si cimentò in una parodia illustrata sulla vita da studente delle scuole elementari. Il secondo lavoro arrivò durante il terzo anno di studi alle scuole superiori. Travolto dalla “Divina Commedia”, decise di raccontare, tramite l’enigmaticità dei versi, una piccola disavventura da adolescente che gli era capitata.
All’età di ventuno anni si trasferì a Pisa, dove vive tuttora. La frenesia della vita
e i continui impegni di lavoro l’hanno tenuto lontano dalla scrittura, finché una sera, durante una cena a casa d’amici, l’ispirazione venne da sé con “Nuragico.odt – L’incontro”.
Questo romanzo sarà il primo volume di una trilogia nella quale Ortu ha intenzione di raccontare, in maniera fantasy, le meraviglie della sua isola.
Puoi saperne di più, ascoltando la sua intervista a Radiovortice.it
Dove puoi trovare il libro?
Puoi ordinarlo collegandoti a questo link.
La mia recensione:
Un fantasy semplice e leggero, da cui si evince la bravura di Gavino Ortu, autore alla sua prima opera.
C’è un futuro non molto lontano, in cui Gavino inserisce il lettore, mostrando un mondo che ha rinunciato all’inquinamento, ma non al desiderio di controllo assoluto, che avviene attraverso un chip senza cui non si possono fare le azioni quotidiane: prendere l’autobus, pagare, ecc. Chi non si assoggetta al chip è considerato reietto e confinato in Antartide.
Non vi ricorda un po’ il cellulare o la stessa permanenza su facebook…? 😉
In questo mondo dove tutto è cambiato, ma solo in apparenza, vivono i protagonisti della vicenda. In particolare Manuel, che perde a inizio vicenda la madre per colpa di una malattia incurabile al cervello, che il progresso scientifico non ha ancora debellato. Il desiderio di averla è tale da lasciarsi coinvolgere nel progetto di ricerca dell’amico Luca, che sta sperimentando una macchina del tempo.
Qualcosa nella sperimentazione va storto, e questo fallimento si legherà al destino tragico dei reietti, che lascio scoprire al lettore.
Mi interessa di più il destino del protagonista, che durante la sperimentazione non finisce nel passato recente, in cui può avvertire la madre della malattia in tempo per salvarla, bensì in un passato remoto in cui vivono degli strani esseri, molto simili agli uomini ma decisamente più alti: gli Shartana (popolo mitologico sardo, rivisitato da Gavino).
Si scoprirà presto la magnificenza di questo popolo, capace di vivere in pieno contatto con la natura circostante e dai poteri indescrivibili: si conferma ancora la volta
nella letteratura che l’epoca d’oro del mondo è storia passata, non più ipotizzabile per il futuro, neanche in un fantasy.
Gavino lo dimostra appieno: pur avendo la possibilità di creare un futuro, pur potendo creare in toto un benessere, e pur apportando sostanziali modifiche auspicabili per un domani (la green economy, la prevalenza di mezzi pubblici, rispetto alle macchine, l’abbattimento dell’inquinamento, la presenza del verde), scatena la sua fantasia e la ricerca di un benessere con un popolo antico.
Se i fantasy, come penso, sono in grado di farci sognare e di farci riflettere su possibili scenari futuri, dà da pensare come si ricorra sempre al passato per trovare un’era d’oro dell’umanità, che sembra quasi irraggiungibile nel prossimo futuro.
Ma veniamo a Nuragico: è un libro che consiglio, specie per la bravura di Gavino. Come ormai si saprà, io leggo molto sui mezzi pubblici: ebbene finora il libro di Gavino è stato l’unico capace di distrarmi dal qui e ora, a tal punto da farmi scendere due fermate dopo, rispetto a quella dove dovevo scendere. Questo per mostrare quanto coinvolge questo romanzo.
Consigliato agli appassionati di Fantasy, ma non solo 😉
Leggere per credere.
Ho buttato via ste tre euro su amazon e tutta sta figata sto libro non lo è. si legge … le recensioni che ho letto in giro sembrano scritte più che altro dal fidanzato, dalla sorella o dal cugino.
Cara Cristina,
ti ringrazio per il tuo commento, anche se negativo.
Dal mio punto di vista, è perfettamente normale che un libro che piace ad alcuni, possa non piacere ad altri: la valutazione è sempre soggettiva. Chi racconta che un libro è oggettivamente bello, nella maggior parte dei casi mente o vuole venderti un prodotto.
Un libro è come un viaggio, ti porta in luoghi e in momenti che ti richiamano alcune vicende di vita o alcune tematiche, che possono fartelo apprezzare o non apprezzare.
Per quanto mi riguarda posso solo risponderti che non ho il piacere di conoscere Gavino di persona, né abbiamo qualche legame di parentela. Scrivo una recensione quando un libro cattura il mio interesse.
Sono del tutto convinto che tra i vari libri che ho scartato, quando dovevo scegliere se recensirli o meno, ce ne sarà almeno uno che cattura il tuo interesse e il tuo giudizio positivo.
E’ questione di gusti, a me non piace inventare recensioni, quindi scrivo solo dei libri che mi piacciono. 🙂
Un saluto e buon tutto 🙂