Caro Visitatore,
oggi voglio presentarti un libro che ha superato ogni mia aspettativa, si tratta di Un segreto di famiglia, dell’autrice Ivonne Boscaino.
Come sempre, prima di parlartene, ti presento l’autrice e ti informo su dove puoi trovare il romanzo.
Chi è l’autrice?
Ivonne Boscaino è nata a Benevento ma vive in toscana da quasi vent’anni. Ha un marito, due lauree e milleseicento libri in casa. E’ bibliotecaria nella sede grossetana dell’Università degli Studi di Siena e nel tempo libero insegna scrittura creativa All’Unitre di Orbetello.
Puoi scoprire tutto su lei ascoltando l’intervista di Radiovortice.it
Dove puoi trovare il libro?
Puoi acquistare il libro cliccando su questo link.
La mia recensione:
Ora caro visitatore, scriverò la recensione parlando direttamente all’autrice. Ti chiederai come mai… la risposta è molto semplice: questo libro mi ha colpito talmente tanto che vorrei rivolgermi direttamente all’autrice, per congratularmi con lei; tu leggi questa lettera, non sei un terzo incomodo che legge una lettera privata: è in realtà dedicata a te, perché tu possa scoprire un romanzo eccezionale 😉
Cara Ivonne,
ho letto con estremo piacere il tuo romanzo. Sulla dedica della copia che mi hai inviato, mi hai scritto la tua speranza che il romanzo ripagasse la fiducia che avevo in esso. Nel preparare con te l’intervista a Radiovortice.it, ti avevo detto che per l’argomento e per le tematiche che affrontava, mi sembrava molto interessante.
La fiducia non è stata solo ripagata, è stata addirittura superata dalla bellezza di questo romanzo. E’ una storia d’amore, ma di un amore reale, quotidiano, che ha il sapore della purezza, del sentimento profondo, delle emozioni più intime.
Racconto un po’ la trama, tu ovviamente la conosci, cara Ivonne, ma chi ci legge no. 😉
Brevemente, narra di una famiglia apparentemente unita, che si ritrova a gestire la difficile situazione della malattia della nonna, che sconvolge i ritmi e l’organizzazione di tutto il nucleo.
Un’adolescente, Marta, costretta a restare a casa, mentre i genitori provvedono ad accudire la nonna, scoprirà di avere uno zio che la famiglia le ha sempre nascosto (e che ora i genitori hanno chiamato per accudire lei e i suoi fratellini, sperando in un suo possibile riavvicinamento ora che la madre è in fin di vita). Motivo dell’allontanamento: la sua omosessualità, mai accettata dalla madre.
Non aggiungo altro sulla trama, rimandando il lettore alla tua intervista su Radiovortice.it per ulteriori approfondimenti.
Mi interessa sottolineare innanzitutto la semplicità e la freschezza di questo tuo romanzo, nonché la sua scorrevolezza, che tradisce la tua bravura. Degno di nota il tema e come lo hai trattato: l’amore. Un amore che non fa differenze tra i sessi, che nella più assoluta normalità e semplicità, viene vissuto nelle emozioni quotidiane. La forza di questo racconto è che non esalta l’amore omosessuale o eterosessuale, lo tratta con la più assoluta naturalezza, cosa che personalmente apprezzo molto.
C’è bisogno di questa naturalezza oggi, tra l’esaltazione senza se e senza ma dell’omosessualità e la critica assoluta e sterile, a cui assistiamo ogni giorno attraverso i media.
Manca la presa di coscienza di un sentimento che va al di là del genere degli individui coinvolti, cosa che è invece presente in questo splendido romanzo.
E si scoprirà che i sentimenti che legano due persone per vent’anni non hanno nulla di particolare, né di speciale: hanno la straordinarietà e la riservatezza di ogni relazione amorosa.
C’è poi un altro punto di forza del tuo romanzo che ho davvero apprezzato: il molteplice cambio dei punti di vista da cui il lettore osserva lo svolgersi degli eventi. Il lettore può così leggere le diverse emozioni che provano gli attori della scena, consentendo una visione a 360 gradi, percepire i contrasti e i molteplici punti di vista.
Un lavoro che dimostra la tua capacità empatica, che passa da un’emozione precisa quando fai vestire al lettore i panni di Marta, a quella opposta di qualcun altro, o a quella immediatamente complementare di qualcun altro. Il tutto mantenendo la coerenza con il qui ed ora della scena che hai descritto. Si passa dall’interno di un personaggio nel corso dello stesso capitolo, in modo rapido e gradevole, senza stacchi improvvisi.
E’ raro trovare una tale capacità narrativa e una tale tecnica.
Molto forte, dal punto di vista emotivo, il finale, dove la stessa casa da dove lo zio omosessuale, Carlo, è stato allontanato, diventa metafora di vita.
Non lo racconterò ovviamente, non voglio anticipare nulla ma consiglio a chi legge queste righe di tenere questo romanzo nella propria libreria, risfogliarlo ogni tanto, per assaporarne la bellezza e interiorizzare i messaggi positivi e di normalità che trasmette al lettore.
Un piccolo capolavoro che si può leggere in breve tempo, che terrà compagnia al lettore, come l’ha tenuta a me, e davvero non riuscivo più a staccarmene. Merita davvero l’aver vinto il Premio Letterario “Città di Castello” (V edizione, 2011).
Bravissima Ivonne, spero davvero che nel tuo immediato futuro ci siano altre pubblicazioni di pregio come questa, o che quanto meno tu possa iniziare un lavoro promozionale che faccia conoscere a quante più persone possibili questo piccolo spaccato di vita normale, che ha tanto da insegnare e tanto da condividere, in modo semplice, dolce e profondo.
Grazie di aver condiviso con me questa bellissima storia, che sto iniziando a consigliare e a condividere, perché è un bel dono che si fa agli altri, ricco di emozioni e sentimento, un dono importante di questi tempi.
Un saluto e in bocca al lupo tutto,
e ancora complimenti!
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