I luoghi del romanzo

 

Praga – Ponte Carlo V

La mia storia inizia a Praga, in una sera di gennaio di due anni fa, sul ponte Carlo V. Adoravo quel ponte, così romantico e illuminato, che collegava il lato vecchio e il lato nuovo di quella città.

 

 

Roma – Viale Guglielmo Marconi

Passò quasi un’ora dall’inizio del nostro turno sul marciapiede e ancora nessun altro si era fermato. Molte macchine sfrecciavano senza neanche curarci, altre camminavano più lente, scrutandoci.

 

 

Roma –  Stazione Roma Termini

La stazione Termini era molto grande e mi ci volle del tempo prima di trovare una macchinetta per fare il biglietto. Selezionai la lingua inglese, l’unica che sapessi anche leggere.

 

 

 

Roma – Via Cipro

Parcheggiammo su una grande piazza, dove al centro troneggiava una chiesa che si affacciava su un largo marciapiede pieno di panchine e di gente.

 

 

 

Verona – Casa di Giulietta

Il cortile della casa non era molto grande. Su un lato troneggiava il famoso balcone dell’opera di Shakespeare e sotto vi era una statua dorata che raffigurava Giulietta.

 

 

 

Verona – Arena

Restai incantata ad osservare quella costruzione simile al Colosseo, se non per il fatto che, a differenza del monumento romano, era totalmente integra e ben conservata.

 

 

 

 

Roma – Aeroporto di Roma Ciampino

Roma, aeroporto di Ciampino. Avevamo scelto di partire da qui, e non da Verona, per approfittare di un passaggio nella Capitale per il disbrigo delle ennesime pratiche burocratiche legate al processo.

 

 

 

Praga –  Quartiere Žižkov

Žižkov, il mio quartiere. Quante emozioni mi investirono nel ripercorrere le sue strade e i suoi palazzi. Žižkov era considerato in passato uno dei quartieri più bohémien di Praga.

 

 

Praga – Hospic Štrasburk

L’ospedale si distribuiva su cinque piani. Un palazzone enorme, sgraziato e povero di colori. Varcando i cancelli d’ingresso si entrava in un grande cortile…

 

 

Roma – San Lorenzo

Feci colazione in un bar a pochi metri dall’università. Nonostante le ore di sonno e il viaggio sulle spalle mi sentivo in forma, e il trucco aveva aiutato a celare le occhiaie.

 

 

 

Roma – Facoltà di Psicologia

Tornai alla facoltà alle nove e mezza, cercando l’aula I su quello che credevo essere il piano terra, invano. Fermai allora una ragazza, chiedendole indicazioni, e mi disse di scendere le scale.

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