Caro Visitatore,
Il testo di oggi è una silloge poetica, Dedicato all’amore, di Pietro Baratta, autore salernitano.
Come sempre, specifico che, trattandosi di poesia, la mia opinione è limitata da un’inesperienza di fondo sul genere, e viene comunicata perché richiesta dal poeta, che gentilmente mi ha donato la sua silloge.
Da neofita, ho avuto qualche difficoltà ad approcciarmi al suo stile, per il semplice fatto di cercare nella poesia una musicalità armoniosa creata dell’intreccio di parole. La musicalità che ho trovato nei contemporanei Zanarella, Martire, Milita e Bolfi.
De gustibus…
Cerco l’armonia e la capacità del poeta di tramestare termini conosciuti in significati nuovi.
Pietro Baratta ha invece uno stile che richiama il testo di una canzone (poi leggendo la sua biografia ho capito il perché di questa mia impressione). Se la sua poesia ha il pregio di essere facilmente fruibile e di contenere un ritmo che consente una lettura serrata (gli occhi scorrono fino alla fine dei paragrafi seguendo i suoi versi ), sotto un altro punto di vista è come se la musicalità andasse aggiunta da chi legge.
Non lo considero un limite, anzi, il lettore può aggiungere il suo ritmo, specchio della sua personalità e velocità di vita, il mio era un rap, pur non amando il genere. Vai a capire il perché…
Sullo sfondo l’amore e ci vuol coraggio a fare questa scelta, essendo la tematica più decantata dalla poesia.
Un tema trattato da Baratta con la semplicità del verso, laddove io apprezzo la ricchezza della complessità, che mi dona sfaccettature diverse da cui osservare e gustare i versi.
Auguro a Baratta un ottimo percorso. La sua carriera e i molteplici riconoscimenti dimostrano che è bravo e che ha talento, ma non è riuscito a entrarmi nella pelle con i suoi versi, avendo uno stile lontano dai miei sensi.