tempo fa mi è capitato di vedere La sconosciuta, di Giuseppe Tornatore, film del 2006. Mi è stato consigliato da una lettrice, per le tematiche legate al mio romanzo, Alina, autobiografia di una schiava.
Arricchito da un cast d’eccezione (Favino, Gerini, Degli Esposti, Buy, Molina) è un film che incolla allo schermo, che emoziona, che rivela a poco a poco una commovente e dolorosa trama. Non per nulla ha vinto diversi e importanti premi.
Ammetto di essermelo perso, tanto al cinema quanto nelle sue diverse riproduzioni alla televisione, e ammetto di essermi perso un film davvero intenso, che gioca sul flashback e su un passato di schiavitù che ha caratterizzato la vita della protagonista Irena. Gli spettatori scoprono a poco a poco che ella era stata oggetto di un’indicibile violenza fisica e psicologica, e costretta da ‘Muffa’, il suo ‘protettore’ aguzzino, a dare alla luce nove bambini, tutti quanti a lei strappati fin dalla nascita e venduti a famiglie adottive.
Non ha il carattere di denuncia della schiavitù, essa è più utilizzata per arricchire il thriller che caratterizza tutto il film.
Fa però riflettere sul tema prostituzione, emoziona, e soprattutto mette al centro la femminilità di una donna di un personaggio femminile che con forza cerca di riconquistare un pezzo della sua vita e della sua dignità, che le è stato rubato con il ricatto e la violenza. A fronteggiare il suo bisogno materno, la madre adottiva della presunta figlia di Irena, magistralmente interpretata da Claudia Gerini.
Più sullo sfondo il personaggio maschile, assente (come Favino), ipocrita (come il portiere del palazzo dove lavora Irena) o violento (come Muffa, interpretato da Michele Placido). Ne usciamo benissimo noi uomini…
Fa riflettere ed emoziona, e raggiunge così gli scopi che si era prefissato, e che ha in comune con il mio romanzo.
Se come me te lo sei perso, è tempo di rimediare 😉