Chi è il compagno adulto e cosa fa?
Il compagno adulto è una figura sanitaria svolta da uno psicologo, particolarmente indicata per coloro che, per vari motivi (es. ritardo mentale, giovane età, timore, ecc) non possono accedere a una psicoterapia classica presso lo studio.
La sua funzione è di accompagnare l’assistito nelle attività quotidiane (passeggiate, studio, gioco, ecc.) per fornire sostegno, rispecchiamento delle funzioni e delle capacità pratiche e mentali, e un contatto con la realtà attraverso una relazione affettiva significativa.
In particolare si occupa di:
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Promuovere uscite esterne nel paese/quartiere, per acquisire o recuperare la socializzazione mediant la conoscenza del proprio territorio
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Favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici, al fine di acquisire autonomia negli spostamenti
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Implementare la relazione con i servizi che il territorio offre (bar, negozi, associazioni, strutture sanitarie ecc.)
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Favorire un supporto per un inserimento graduale in un gruppo di pari
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Favorire un sostegno nei compiti scolastici.
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Favorire una mediazione familiare attraverso il dialogo empatico.
Dove si inserisce?
Il compagno adulto si inserisce all’interno delle diverse attività di cura, (riabilitazione, psicoterapia e sostegno) e favorisce, attraverso la relazione, il dispiegarsi dei diversi investimenti di cui la persona ha bisogno per rimettere in movimento le diverse aree del proprio funzionamento psichico.
A chi è rivolto?
Prevalentemente a pre-adolescenti, adolescenti e giovani adulti.
Chi può prendere contatti con il compagno adulto?
- Genitori che vogliano integrare un ulteriore sostegno al proprio figlio.
- Terapeuti che abbiano in carico adolescenti e giovani adulti per i quali si rivela necessario un ulteriore intervento all’interno del contesto di vita del cliente.
- Istituzioni sanitarie che ritengano necessario un ulteriore intervento all’interno del contesto di vita del cliente
Come opera il compagno adulto?
Il compagno adulto incontra l’adolescente o giovane adulto all’interno del suo contesto di vita (scuola, casa, quartiere ecc.) e lo accompagna per la città, aiutandolo nelle attività pratiche, creando una rete relazionale attorno a lui, implementando le sue risorse e le sue competenze sociali, relazionali, pratiche.
Il setting dunque non coincide con lo studio di psicoterapia, ma con il contesto di vita dell’adolescente o giovane adulto.
Personalmente ho una formazione in Psicologia della Salute, che mi consente di utilizzare la relazione con l’utente per incrementare le sue risorse sociali, personali ed emotive, compensando eventuali deficit nelle stesse aree. Essendo un approccio sistemico, parto dal contesto di vita del ragazzo (quartiere, famiglia, scuola) per creare una rete sociale attorno a lui.
Quanto dura un incontro con il compagno adulto?
Sono previste due ore settimanali, consecutive, individuali.
Come prenoto un colloquio conoscitivo?
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